Agenda 2030 – Obiettivo 11

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è composta da 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Obiettivo 11 si prefigge di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.

  • Entro il 2030, assicurare a tutti l’accesso ad alloggi e servizi di base adeguati, economici e sicuri e riqualificare i bassifondi
  • Entro il 2030, assicurare a tutti l’accesso a sistemi di trasporto sostenibili, economici e sicuri e migliorare la sicurezza stradale, espandendo notevolmente i trasporti pubblici, con attenzione speciale verso i bisogni dei più vulnerabili, le donne, i bambini, i disabili e gli anziani 
  • Entro il 2030, implementare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di una pianificazione e una manutenzione integrata, partecipatoria e sostenibile degli insediamenti umani in tutti i paesi 
  • Rafforzare gli sforzi impiegati per la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali 

11.5 Entro il 2030, ridurre significamente la perdita di vite umane ed economica causate da disastri, concentrandosi maggiormente sulle persone povere ed in situazioni vulnerabili 

11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto negativo pro capite delle città, facendo particolare attenzione alla qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti municipali e non 

11.7 Entro il 2030, assicurare un accesso universale a spazi verdi e pubblici inclusivi, sicuri e accessibili, in particolare per donne e bambini, anziani e persone affette da disabilità 

  • Supportare connessioni positive economiche, sociali e ambientali tra zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo regionale e nazionale 
  • Entro il 2020, aumentare sostanzialmente il numero di città e insediamenti umani che adottino piani e politiche integrate verso l’inclusione, l’efficienza delle risorse, la migrazione e l’adattamento al cambiamento climatico, resilienza rispetto ai disastri. Inoltre, sviluppare ed implementare, in linea con il Quadro di Riferimento di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030, una gestione olistica del rischio di disastri su tutti i livelli 
  • Supportare i paesi meno sviluppati, anche con assistenza finanziaria e tecnica, nel costruire edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali 

La rapida urbanizzazione ha provocato un aumento del numero di abitanti delle baraccopoli, di infrastrutture e servizi inadeguati e sovraccarichi e di inquinamento atmosferico. Le condizioni in cui vivono oltre un miliardo di persone nelle baraccopoli nel mondo, che soffrono di mancanza di alloggi adeguati, acqua corrente, servizi igienici efficienti, sistemi di gestione dei rifiuti inesistenti o inefficienti, trasporti pubblici sovraffollati e accesso limitato a servizi sanitari, sono tali da influire negativamente sulla pandemia che oggi stiamo affrontando.

Il numero di baraccopoli nel mondo ha raggiunto più di 1 miliardo nel 2018, ovvero il 24% della popolazione urbana, una numero in leggero aumento rispetto al 23% del 2014. Il numero di persone che vive negli slums è maggiore in Asia orientale e sud-orientale, Africa subsahariana e Asia meridionale e centrale. 

Per quanto riguarda la situazione COVID-19, sappiamo che il 90% dei casi si verificano nelle zone urbane. La pandemia ha in effetti chiarito che la pianificazione urbana è fondamentale per salvaguardare la salute pubblica e ridurre la vulnerabilità delle persone ad altri pericoli come disastri naturali. Da maggio 2020, 154 paesi mostrano una forma di pianificazione urbana nazionale e molti governi stanno rivisitando questa in un ottica di prevenzione per la pandemia.

In Italia:

Dal suo rapporto annuale “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, l’ASviS ci aiuta ad approfondire questo tema per quanto riguarda il nostro Paese:

11 città e comunità sostenibili
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