L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è composta da 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Obiettivo 12 si prefigge di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. I target: Implementare il quadro decennale di programmi sulla produzione ed il consumo sostenibili, includendo tutti i paesi, con i paesi sviluppati alla guida, prendendo in considerazione lo sviluppo e le capacità dei paesi in via di sviluppoEntro il 2030, raggiungere un uso e una gestione efficiente delle risorse naturaliEntro il 2030, dimezzare lo spreco globale di cibo pro capite nelle vendite e tra i consumatori e ridurre la perdita di cibo nelle catene di produzione e distribuzione, comprese le perdire successive alla raccoltaEntro il 2020, raggiungere la gestione ambientale dei rifiuti chimici durante l’intero ciclo di vita, in accordo con le strutture internazionali, e ridurre in maniera significativa il loro rilascio nell’aria, nell’acqua e nel terreno in modo da minimizzare il loro impatto avverso sulla salute umana e nell’ambienteEntro il 2030, ridurre significamente la produzione di rifiuti attraverso prevenzione, riduzione, riciclo e riusoIncoraggiare le compagnie, specialmente le multinazionali, ad adottare pratiche sostenibili ed itegrare le informazioni sulla sostenibilità nei loro resoconti annualiPromuovere l’adozione di appalti pubblici sostenibili, in conformità con le politiche e le priorità nazionaliEntro il 2030, assicurarsi che ovunque le persone abbiano le informazioni e la consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura Gli strumenti: Supportare i paesi in via di sviluppo nel rinforzare le loro capacità tecnologiche e scientifiche per avvicinarli a modelli di consumo e produzione più sostenibili Sviluppare ed implementare strumenti per il monitoraggio dell’impatto dello sviluppo sostenibile sul turismo, che creino lavoro e promuovano la cultura ed i prodotti locali il 12.c Supportare i paesi meno sviluppati, anche con assistenza finanziaria e tecnica, nel costruire edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali localiRazionale i sussidi inefficienti per i combustibili fossili che incoraggiano un consumo dispendioso rimuovendo distorsioni di mercato, in linea con il contesto nazionale, antra tramite la ristrutturazione della tassazione e l’eliminazione graduale di tali sussidi, prendendo in piena considerazione i bisogni specifici e le condizioni dei paesi in via di sviluppo, minimizzando i possibili impatti avversi sul loro sviluppo in maniera tale da proteggere i poveri e le comunità più colpite Nel mondo: Il consumo di risorse naturali e lo sfruttamento dell’ambiente sono ancora alla base dell’economia globale. Il footprint materiale sta crescendo più rapidamente rispetto alla popolazione mondiale o la produzione economica. Seppur presenti, i miglioramenti nell’efficienza delle risorse in alcuni paesi sono compensati da un incremento di utilizzo in altri. Ad oggi, le quantità di materie prime per soddisfare i bisogni di base sono una misura evidente di dipendenza da queste, ovvero l’impronta materiale. Questa è un indicatore della pressione esercitata sull’ambiente dall’uomo per sostenere la crescita economica ed soddisfare i proprio bisogni. L’impronta globale è cresciuta da 73,2 miliardi nel 2010 a 85,5 miliardi nel 2017, con un aumento del 17,4%.Tra i problemi troviamo inoltre i rifiuti elettronici ed il loro smaltimento. Questi ad oggi sono in rapida crescita, dati gli elevati consumi di questi prodotti, i quali hanno riparazioni limitate e cicli di vita brevi. Dal 2010 al 2019 c’è stata una crescita nei rifiuti elettronici generati da 5,3 a 7,3 chilogrammi pro capite all’anno. Allo stesso tempo, il riciclaggio ecocompatibile di questi rifiuti non ha seguito lo stesso ritmo di crescita, passando da 0,8 a 1,3 chilogrammi pro capite all’anno.Un’ulteriore contributo alla riduzione dei rifiuti e dei costi di produzione risiede nel controllo degli sprechi alimentari. La percentuale di cibo perso nella catena di produzione – raccolta, trasporto, stoccaggio e lavorazione – seppur non sia ancora possibile stimarla, si attesta intorno al 13,8% a livello globale, pari a oltre 400 miliardi di dollari l’anno. I paesi devono attuare interventi mirati nelle fasi critiche della catena del valore per ridurre sprechi e perdite alimentari inutili. In Italia: Dal suo rapporto annuale “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, l’ASviS ci aiuta ad approfondire questo tema per quanto riguarda il nostro Paese: