L'idea architettonica

campus chieti

L'idea architettonica del campus si è fondata sull'interpretazione dei caratteri peculiari di questo luogo e delle sue potenzialità morfologiche, con un duplice obiettivo: recuperare le tracce dell'originario e ancor vivo paesaggio agricolo, facendone un elemento strutturante del progetto; costruire un frammento di città riconoscibile, capace di configurarsi come elemento d'ordine rispetto alla casualità delle nuove espansioni urbane di Chieti.
Queste considerazioni hanno portato a individuare in pochi elementi, molto caratterizzati tipologicamente, la struttura del nuovo insediamento, assegnando un ruolo importante agli spazi liberi e alla campagna esistente.
Il nuovo campus si è pertanto articolato in edifici distinti ma strategicamente posizionati all'interno di un impianto unitario, il cui disegno è basato su triangolazioni e corrispondenze reciproche dettate dall'identità e dalla gerarchia degli elementi, e dalla loro capacità di aprirsi alle visuali più significative del contesto. Il planivolumetrico assume al suo interno sia gli elementi naturali che gli edifici preesistenti, e ad essi assegna ruoli differenziati nella composizione dell'insieme.

Le fasi del progetto

campus chieti

La prima fase comprende la ex facoltà di Lettere e Filosofia, il nuovo Rettorato, il Centro sportivo, e la Centrale tecnologica, localizzati nella fascia collinare che circonda il pianoro a ovest; la seconda riguarda le ex facoltà Mediche e di Farmacia e i due centri di ricerca, situati nella parte alta del lotto.

L'impianto planimetrico della prima fase individua due direttrici tra loro ortogonali: una è costituita dall'asse del nuovo Rettorato che disegna l'ingresso al campus a monte, da via dei Vestini, creando al suo interno una strada pedonale che conduce nella parte bassa dell'area. L'altra è definita dai tre edifici che formano la ex facoltà di Lettere: l'edificio a pettine dei dipartimenti, quello lineare del polo didattico, e quello circolare dell'aula magna. Questi tre elementi, disposti intorno a una valle allungata che risale la collina verso est, individuano un cono visivo che unisce il vecchio nucleo collinare di Chieti alta alla valle del Pescara, trovando il suo punto focale nel blocco cilindrico dell'aula magna. Quest'ultima, situata nella parte pianeggiante del lotto che si prevede ombreggiata da una fitta alberatura regolare, occupa un nodo importante della composizione planimetrica.

Il sistema di edificazione si dispone, il più delle volte, in senso trasversale rispetto alle curve di livello. Gli edifici sono poggiati sul pendio senza mediazioni, con l'intento deliberato di creare, tra colline e valli, nuovi percorsi e visuali impreviste. Le relazioni tra gli elementi sono sottolineate da un sistema di spazi liberi e di percorsi pedonali che collegano i diversi edifici e a volte li attraversano, caratterizzandone fortemente la tipologia. In questo sistema relazionale assumono rilievo prioritario:

  1. lo spazio libero su cui si affacciano i tre edifici della ex facoltà di Lettere: è questo il vero e proprio "campo" dell'università, che si conclude, in basso, nella piccola piazza lastricata su cui prospetta l'edificio circolare; questo spazio segna il centro geometrico e il principale luogo collettivo dell'intero complesso;
  2. l'asse formato dal percorso galleria-strada gradonata che attraversa il nuovo Rettorato unendolo alla stessa aula magna;
  3. la strada interna che risale l'edificio dei dipartimenti della ex facoltà di Lettere e raggiunge la corte aperta della centrale tecnologica.

Nella fascia settentrionale dell'area, verso via dei Vestini, è localizzato il Centro sportivo del C.U.S., concepito come una grande corte recintata da murature in mattoni a vista, che accoglie in un sistema compatto e unitario la palestra e i campi da tennis all'aperto. Il lungo fronte a sud, inserito tra gli elementi naturali, emerge progressivamente dalla collina realizzando, attraverso il percorso pergolato in copertura, un importante punto di vista sui campi da gioco e sugli edifici della nuova università.

campus chieti

La seconda fase di realizzazione del campus parte con l'acquisizione di un'area ulteriore a est, verso la città alta, su cui insediare il corso di laurea e la clinica di Odontoiatria, la ex facoltà di Medicina nella sua sistemazione definitiva, quella di Farmacia e due importanti centri di ricerca nel campo medico.

La necessità di realizzare un incremento volumetrico di gran lunga superiore rispetto all'idea originaria del campus, ha suggerito di concentrare la nuova edificazione in un nucleo compatto nella fascia orientale del lotto. La soluzione proposta, significativamente denominata "cittadella della scienza", trova una prima importante ragione nell'opportunità di creare sul bordo dell'area un limite architettonico forte, in grado di separare, anche visivamente, i nuovi edifici dal grande ospedale adiacente. Allo stesso tempo questa scelta architettonica risponde a evidenti ragioni funzionali che suggeriscono l'opportunità di localizzare i Corsi di Studio sanitari in prossimità del complesso ospedaliero.

La soluzione architettonica della cittadella adotta un rapporto col terreno diverso rispetto agli edifici realizzati nel corso della prima fase: in questo caso un imponente basamento costituisce una sorta di "suolo artificiale" su cui si dispone il complesso ordinato degli edifici per i Corsi. E una grande piazza-belvedere orizzontale, scavata da un sistema di patii in corrispondenza di aule e laboratori, che contiene anche un sistema di parcheggi interrati. La sagoma trapezia del basamento è in stretta relazione geometrica con il tracciato che regola gli altri edifici del campus e sul lato sud si interrompe allineandosi al cono visivo definito dai dipartimenti della exfacoltà di Lettere. Gli edifici sul terrazzamento sono disposti in due file di corpi paralleli, collegati tra loro da elementi vetrati più bassi. I corpi di fabbrica lineari sono orientati in senso trasversale rispetto al pendio prevalente, lasciando una certa trasparenza tra monte e valle.

Allineati con il polo didattico, i due centri di ricerca medica sono localizzati sull'altro lato della valle, su cui si affacciano con un'alternanza di snelle torri e corpi vetrati.

Per rafforzarne l'unità architettonica, a fronte della spiccata varietà tipologica, la costruzione del campus è stata risolta con pochi materiali, utilizzati ripetutamente per i diversi edifici. La soluzione prevalente è quella del mattone a faccia vista, realizzato attraverso murature di cortina sovrapposte ai telai strutturali in calcestruzzo armato, messe in opera con la tessitura costruttiva caratteristica del muro a due teste. L'uso del mattone a vista riguarda in particolare i primi edifici costruiti: la ex facoltà di Lettere, il Centro sportivo, il Rettorato, e infine il basamento della cittadella. All'interno di questa scelta generale, alcuni punti di particolare valore rappresentativo, quali il fronte del rettorato sulla valle o il blocco cilindrico dell'aula magna, sono evidenziati dall'inserimento di pareti in travertino.

Condividi: