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Il CdL ha lo scopo di formare operatori con conoscenze scientifiche e pratiche necessarie a svolgere con responsabilità le funzioni proprie della professione secondo i principi e i metodi della prevenzione, promozione ed educazione alla salute. L’Assistente Sanitario è il professionista responsabile degli interventi preventivi, educativi, di recupero e sostegno per la salute individuale e della collettività. Trova impiego nell’ambito delle strutture del SSN, nei servizi pubblici, privati, del no-profit e nelle strutture dove si realizzano progetti di studio e ricerca sulla salute, interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, attività di promozione e di educazione alla salute, attività di formazione negli ambiti dell’educazione sanitaria e della formazione degli operatori sociali, scolastici e dei lavoratori.
Possono essere ammessi al Corso di Studi in Assistenza Sanitaria i candidati che siano in possesso di Diploma di Scuola Secondaria Superiore, o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Il numero di studenti ammessi al primo anno di corso è determinato in base alla programmazione nazionale. L'esame di ammissione al Corso di Studi ha luogo secondo modalità definite dal Ministero dell' Istruzione, Università e Ricerca (M.I.U.R.) e consiste in quiz con risposta multipla e verte su argomenti di logica, cultura generale, biologia, chimica, matematica e fisica.
L'ammissione degli studenti al Corso di Studi avviene previo superamento di apposita prova sulla base delle disposizioni di decreti ministeriali relativi alle modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi universitari ad accesso programmato a livello nazionale.
Obblighi Formativi Aggiuntivi Sono previsti obblighi formativi aggiuntivi (OFA) per i candidati che siano al di sotto di una soglia di valutazione stabilita. Oltre ad avere una funzione selettiva per l'accesso al 1° anno di corso, il test di ingresso assolve anche l'obbligo (ai sensi del DM 270/04) di verificare la preparazione di base di tutti gli studenti che si iscrivono per la prima volta al corso di studi in Assistenza Sanitaria dell'Università 'G. d'Annunzio' di Chieti-Pescara. Questa verifica viene effettuata allo scopo di rilevare eventuali carenze formative degli immatricolati e di organizzare le necessarie attività di recupero (aggiuntive rispetto alle attività della didattica ordinaria del Corso di Studi), così da garantire un supporto didattico agli studenti ai quali - in base alle carenze rilevate tramite test di ingresso/verifica delle conoscenze iniziali - vengono assegnati Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA). Ai fini della verifica delle conoscenze iniziali vengono considerate solo le risposte ai quesiti del test di ingresso relativi alle seguenti materie: - Biologia - Chimica - Fisica e Matematica Non vengono prese in considerazione le risposte ai quesiti relativi alla cultura generale e al ragionamento logico.
Come si determinano gli Obblighi Formativi Aggiuntivi Negli ambiti disciplinari sopra elencati per i quali sono previste attività di recupero, allo studente che ha dato risposte corrette inferiori al 25% dei quesiti nelle singole materie, vengono attribuiti, dopo l'immatricolazione, OFA da assolvere obbligatoriamente entro il primo anno mediante le modalità stabilite dal Presidente del CdS e dai docenti delle discipline in oggetto. Assolvere agli OFA entro il primo anno di corso è obbligatorio per poter accedere agli appelli dei corrispondenti esami ufficiali previsti dal Piano degli Studi.
Modalità per il recupero Se necessario, il Corso di Studi attiva corsi di recupero - aggiuntivi rispetto alle lezioni dei corsi ordinari - in ciascuno degli ambiti disciplinari nei quali gli studenti hanno acquisito debiti formativi. A tale proposito, i docenti delle discipline oggetto degli OFA stabiliranno 1 o 2 ore settimanali, da dedicare al recupero. La frequenza al corso di recupero è obbligatoria. Gli studenti che frequentano i corsi di recupero non sono esonerati dall'obbligo di frequenza dei corsi ordinari. Il debito formativo si intende assolto con il superamento di un test di verifica che può essere sostenuto in date pubblicate sul sito del Corso di Studi: <a href="http://www.med.unich.it/corsi-di-laurea/assistenza-sanitaria">http://www.med.unich.it/corsi-di-laurea/assistenza-sanitaria</a>
Qualora il debito non venisse assolto entro il primo anno di corso, l'iscrizione al secondo anno sarà consentita ma non si potranno sostenere i relativi esami previsti dal piano degli studi prima dell'assolvimento degli OFA attribuiti.
Il Corso di Studi in Assistenza Sanitaria ha lo scopo di formare operatori con conoscenze scientifiche e tecniche necessarie a svolgere con responsabilità le funzioni proprie della professione di Assistente Sanitario secondo i principi e i metodi della prevenzione, promozione ed educazione alla salute ai sensi del D.M. 17.01.1997, n. 69. Il Corso si pone l'obiettivo di far acquisire allo studente una cultura sanitario-sociale integrata, presupposto di base per l'apprendimento dei contenuti e metodi propri dell'intervento preventivo, educativo, di recupero e sostegno per la salute individuale e della collettività. In particolare, i laureati dovranno essere dotati di competenze per: - lo svolgimento di attività di prevenzione, promozione ed educazione alla salute e all'utilizzo di metodi, tecniche e strumenti specifici; - individuare i bisogni di salute e le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero per la persona, la famiglia e la collettività; - identificare i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali; - individuare i fattori biologici e sociali di rischio; - progettare, programmare, attuare e valutare gli interventi di educazione alla salute in tutte le fasi della vita della persona; - collaborare alla definizione delle metodologie di comunicazione, ai programmi ed a campagne per la promozione e l'educazione sanitaria; - concorrere alla formazione e all'aggiornamento degli operatori sanitari e scolastici per quanto concerne la metodologia dell'educazione sanitaria; - intervenire nei programmi di pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva; - attuare interventi specifici di sostegno alla famiglia; - attivare risorse di rete anche in collaborazione con i medici di medicina generale ed altri operatori sul territorio; - partecipare ai programmi di terapia per la famiglia; - sorvegliare, per quanto di competenza, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità assistite; - controllare l'igiene dell'ambiente e del rischio infettivo; - relazionare e verbalizzare alle autorità competenti e proporre soluzioni operative; - operare nell'ambito dei centri congiuntamente o in alternativa con i servizi di educazione alla salute, negli uffici di relazione con il pubblico; - collaborare, per quanto di competenza, agli interventi di promozione ed educazione alla salute nelle scuole; - partecipare alle iniziative di valutazione e miglioramento alla qualità delle prestazioni dei servizi sanitari rilevando, in particolare, i livelli di gradimento da parte degli utenti; - concorrere alle iniziative dirette alla tutela dei diritti dei cittadini con particolare riferimento alla promozione della salute; - partecipare alle attività organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai progetti-obiettivo individuati dalla programmazione sanitaria nazionale, regionale e locale; - svolgere le proprie funzioni con autonomia professionale anche mediante l'uso di tecniche e strumenti specifici; - espletare attività didattico-formativa e di consulenza nei servizi, ove è richiesta la loro competenza professionale; - agire sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari, sociali e scolastici, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; - contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; - lavorare in gruppo e integrarsi con le professioni sanitarie e sociali.
PERCORSO FORMATIVO Il primo anno è finalizzato a fornire conoscenze relative allo sviluppo somato-psichico della persona e allo studio della comunità per conoscere i fattori che incidono sulla produzione della salute individuale e comunitaria. Il percorso formativo, orientato allo studio della salute, colloca infatti la conoscenza dello sviluppo bio-psico-sociale dell'individuo in rapporto al contesto storico-culturale e sociale. Lo sviluppo di competenze di ordine metodologico e strumentale riguarda l'ambito della ricerca e dell'osservazione in campo sanitario, sociale e psicologico al fine di orientare all'identificazione dei bisogni di salute e alla metodologia di individuazione dei fattori biologici e sociali di rischio, prassi essenziale e preliminare all'impostazione dell'intervento preventivo, promozionale, educativo e di sostegno. Nel secondo anno si affronta l'eziopatogenesi delle malattie infettive e mentali a maggiore rilevanza sanitario-sociale unitamente ad alcuni aspetti clinico-assistenziali ed ambientali che rivestono considerevole importanza ai fini gestionali e preventivi. Si approfondisce la nozione di rischio psico-fisico individuale e comunitario in rapporto al contesto ambientale e si acquisiscono conoscenze e abilità riguardanti metodi e strumenti operativi di carattere individuale e collettivo per realizzare interventi di prevenzione, di promozione e di educazione alla salute. Si approfondiscono, inoltre, le conoscenze riguardanti gli ambiti dell'intervento preventivo, educativo, promozionale e di recupero quali la famiglia, la scuola, il lavoro e la vita quotidiana, dove l'approccio metodologico diventa specifico per i singoli contesti. Nel terzo anno si affronta l'eziopatogenesi delle malattie cronico - degenerative a maggiore impatto sanitario e sociale e si approfondiscono nozioni di medicina di urgenza. Si acquisiscono, inoltre, competenze per la tutela dei diritti dei cittadini, le relazioni con il pubblico e il processo di qualità delle prestazioni sanitarie. Infine, lo studio di aspetti manageriali e di economia sanitaria è finalizzato a far comprendere come possono essere gestite al meglio le risorse in ambito socio-sanitario in particolare per le aree della prevenzione e della promozione della salute.
L'orientamento in itinere è rivolto agli iscritti del CdS che ne facciano richiesta. Consiste in un'attività di tutorato svolta da tutti i docenti del CdS, durante le ore di ricevimento, ed è rivolta ad assistere gli studenti nella risoluzione di eventuali problematiche. Sono previsti, inoltre, docenti tutor incaricati ai quali gli studenti possono rivolgersi in caso di necessità per richiedere un servizio di tutorato personale e per concordare le corrispondenti modalità di svolgimento. I docenti tutor incaricati sono i seguenti: Vittoria PERROTTI Marta DI NICOLA Elisena MORIZIO Gabriella MINCIONE Tommaso STANISCIA Pamela DI GIOVANNI
Lo svolgimento dei periodi di formazione all'esterno prevede la frequenza di periodi di tirocinio teorico-pratico presso le strutture afferenti alle Aziende Sanitarie, regionali ed extraregionali, in convenzione con il CdS e la Scuola di Medicina e Scienze della Salute. Il numero massimo di studenti da assegnare ad ogni sede varia da un minimo di 2 ad un massimo di 5 in relazione ad aspetti logistici e organizzativi.
Le attività di tutorato al tirocinio, disciplinate dal Consiglio di Corso di Studi, sono riservate al personale dello specifico profilo professionale. I tutor sono scelti presso tutte le strutture sanitarie o strutture accreditate attraverso apposite convenzioni con la Scuola di Medicina e Scienze della Salute. Le funzioni richieste ai tutor sono quelle di: a.collaborare alla definizione di percorsi di insegnamento e apprendimento in ambito tecnico e pratico, in riferimento agli obiettivi dell'anno di Corso; b.attuare interventi formativi nell'ambito dell'insegnamento tecnico-pratico nelle sedi di tirocinio; c.definire percorsi individualizzati di apprendimento o miglioramento della performance laddove si rilevi uno scarto tra obiettivi e risultati conseguiti; d.contribuire alla valutazione delle esperienze di tirocinio, nonché alla formulazione del giudizio finale.
La valutazione dell'attività di tirocinio sarà certificato, alla fine di ciascun anno di corso, dal Docente coordinatore dell'attività didattica pratica di tirocinio che calcolerà la media aritmetica dei voti delle attività di tirocinio, organizzate per aree omogenee, di norma di durata semestrale, espresse dai tutor delle singole aree omogenee in un unico voto cumulativo.
Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve aver superato con esito positivo tutti gli esami previsti dall'Ordinamento Didattico del Corso di Studi compresi quelli relativi alle attività professionalizzanti e di tirocinio e avere acquisito i crediti relativi. La prova finale ha valore di esame di Stato abilitante all' esercizio della professione. La prova finale si compone di: a) una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; b) redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. La prova finale è organizzata, con Decreto del Ministro dell' Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale ha l'obiettivo di valutare il raggiungimento delle competenze attese da un laureando così come espresse dai Descrittori di Dublino e dai RAD di ciascun Corso di Studio (CdS). In accordo al Processo di Bologna e ai successivi documenti di armonizzazione dei percorsi formativi Europei, sono oggetto di valutazione nella prova finale i seguenti ambiti: - Conoscenza e capacità di comprensione applicate – Applying knowledge and understanding, - Autonomia di giudizio – Making judjements, - Abilità comunicative – Communication skills, - Capacità di apprendere – Learning skills, che corrispondono rispettivamente al 2°, 3°, 4° e 5° Descrittore di Dublino. Pertanto, l'abilitazione finale è conferita a studenti che siano capaci di: - applicare le loro conoscenze dimostrando un approccio professionale e competenze adeguate per risolvere problemi nel proprio campo di studio; - assumere decisioni per risolvere efficacemente problemi/situazioni complessi/e nel proprio campo di studio; - raccogliere e interpretare i dati per formulare giudizi professionali autonomi, anche su problematiche sociali, scientifiche o etiche; - attivare una comunicazione efficace su temi clinici, sociali, scientifici o etici attinenti al proprio profilo; - apprendere autonomamente. In accordo alla normativa vigente, la prova finale si compone di: 1. una prova pratica (a valenza applicativa) nella quale il candidato deve dimostrare di aver acquisito competenze proprie dello specifico profilo professionale; 2. la redazione di un elaborato scritto e sua dissertazione. Le prove di norma si svolgono in due giornate distinte.
La prova finale si svolge, ai sensi dell'art. 7 del D.I. 19 febbraio 2009, in due sessioni definite: la prima, di norma, nel periodo ottobre/novembre e la seconda in marzo/aprile. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca e della Salute che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo.
La prova pratica consiste in un elaborato scritto con domande aperte su casi a cui sono dedicati 90 minuti. E' finalizzata a valutare il raggiungimento delle competenze previste del profilo professionale. In tale prova sono valutate le competenze di cui ai Descrittori di Dublino n. 2, 3 e 4 riportati di seguito: 2. Conoscenza e capacità di comprensione applicate – Applying knowledge and understanding, 3. Autonomia di giudizio – Making judjements, 4. Abilità comunicative – Communication skills. e, in particolare, la capacità di individuare problemi, assumere decisioni, individuare priorità su singoli pazienti, gruppi di pazienti o processi lavorativi; progettare e decidere interventi sulla base delle evidenze disponibili e delle condizioni organizzative date; agire in sicurezza, considerare nel proprio agire le dimensioni etiche, deontologiche e legali; dimostrare orientamento alla pratica interprofessionale, ed alla valutazione dei rischi e degli effetti sui pazienti.
La valutazione degli elaborati scritti avviene in anonimo e le votazioni vengono espresse in trentesimi che poi verranno convertite in un punteggio secondo i seguenti parametri: - da 18/30 a 21/30: punti 1 - da 22/30 a 24/30: punti 2 - da 25/30 a 27/30: punti 3 - da 28/30 a 30/30: punti 4 - 30/30 e lode: punti 5. Al termine di questa procedura viene attribuita l'identità del candidato al rispettivo compito.
La tesi permette di accertare il raggiungimento delle competenze indicate nel 5° Descrittore di Dublino, ovvero la capacità dello studente di condurre un percorso di apprendimento autonomo e metodologicamente rigoroso. Scopo della tesi è impegnare lo studente in un lavoro di progettazione e ricerca, che contribuisca al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere attinente a tematiche strettamente correlate al profilo professionale. Di norma lo studente avrà la supervisione di un docente del CdS, detto Relatore, e di eventuali Correlatori, anche esterni al CdS. Il voto di Laurea è espresso in centodecimi ed è determinato dai seguenti parametri: a.la media dei voti conseguiti negli esami curriculari, nelle attività didattiche elettive e nel tirocinio, espressa in centodecimi; b.il punteggio conseguito nello svolgimento della prova pratica, massimo 5 punti in base alla valutazione collegiale; c.i punti attribuiti dalla Commissione di Laurea in sede di discussione della tesi, ottenuti sommando i punteggi attribuiti individualmente dai commissari fino ad un massimo di 7 (in relazione al valore della tesi, alla chiarezza ed efficacia espositiva del candidato ed alla qualità delle diapositive presentate). Il voto complessivo, determinato dall'unione dei punteggi previsti dai punti sopraelencati viene arrotondato per eccesso o per difetto al numero intero più vicino. La lode proposta dal presidente della Commissione di Laurea, può venire attribuita con parere unanime della Commissione ai candidati che conseguano un punteggio finale > 110. La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del CCS e comprende almeno 2 membri designati dall'Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Profesioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM-PSTRP). Le Rappresentanze Professionali che fanno parte della Commissione devono essere dello stesso profilo, in servizio attivo e non devono ricoprire il ruolo di Docenti o Tutor Didattici universitari nello stesso CdS al fine di assicurare una funzione di controllo esterna e indipendente della qualità e pertinenza della preparazione professionale degli studenti. La composizione della Commissione non può variare nel corso dei lavori dei due momenti di valutazione, a meno di modifiche del predetto provvedimento rettorale.