XXVI Campionato Nazionale ANCIU - Successo storico della “d’Annunzio”

20 Giugno 2019

Senza giri di parole possiamo definire una vera impresa quella compiuta dalla squadra di calcio a 5 dei dipendenti dell'Università "G. D'Annunzio" di Chieti-Pescara che ha partecipato al XXVI campionato nazionale ANCIU (Associazione Circoli Italiani Universitari) a Marina di Cutro (Calabria). La guida tecnica è stata affidata nuovamente alla coppia Fabiano Di Muzio-Vito Guglielmi, dopo il successo nel 2017, con il duplice e impegnativo ruolo di allenatori-giocatori. E così, dopo due mesi di intensi allenamenti e dopo aver scelto consapevolmente di mantenere lo stesso gruppo storico, seppur con il rientro dopo 2 anni di assenza del portierone Michele Abate, la squadra si è presentata ai nastri di partenza del torneo nazionale con l'obiettivo di raggiungere il miglior risultato possibile in campo, ma soprattutto di divertirsi in vacanza e ritrovare serenità e armonia di gruppo. Alla fine di una lunga cavalcata, con 6 partite in 6 giorni, possiamo dire che i risultati sono andati ben oltre le aspettative con un gruppo cementato e che è stata l'arma vincente, egregiamente supportato da un pubblico abruzzese (oltre 60 persone) che non ha fatto mai mancare l'apporto ai propri beniamini. Senza dubbio, oltre alla forza del gruppo, a fare la differenza sono state le individualità tecniche di alcuni pezzi forte come il bomber Fabiano Di Muzio (capocannoniere ancora una volta della manifestazione con 20 reti), il leader difensivo Vito Guglielmi e il ritrovato portiere Michele Abate, che ha tolto spesso le castagne dal fuoco alla squadra dannunziana. Insieme a loro nota di merito per Alessandro Florio, altra pedina fondamentale dello scacchiere abruzzese, Alessandro Cerrone, spesso decisivo nonostante i suoi acciacchi, Leo Ciafardone, infortunato dopo un grande inizio di torneo, il senatore Fabrizio Caiano, sempre al servizio della squadra, Glauco Conte, nuovo innesto e subito integrato, Luciano Di Falco, sempre prezioso in campo e fuori, Domenico Rapposelli, che non ha fatto rimpiangere Abate quando è stato chiamato in causa, e Maurizio D'Onofrio, partito come portiere e riscopertosi bomber per un giorno. Ma questa squadra non esisterebbe senza l'opera infaticabile del Presidente Tiziano Zuccarini, che non ha fatto mancare il suo apporto anche in campo da buon capitano, e di Marino Di Paolo, suo insostituibile braccio destro. Doverosa citazione anche per lo storico dirigente Valerio Monti, perfetto collante tra squadra e staff tecnico-dirigenziale. Per raggiungere il settimo titolo nazionale in 12 anni (ma in sole 9 partecipazioni), un record per la manifestazione, la squadra dannunziana ha battuto nell'ordine le squadre di Torino Politecnico 12-2, Cagliari 6-2, Ancona 5-1 nel girone eliminatorio, Pisa 7-1 ai quarti di finale, Genova ai calci di rigore in semifinale (1-1 nei tempi regolamentari) e Milano Statale 4-3 in finale. E poi tutti a festeggiare all'ormai consueto coro "Siamo noi siamo noi i campioni dell'Italia siamo noi..."

Nota a cura del Circolo Ricreativo Ateneo Dannunziano