Dipartimento di Farmacia - IRCCS Fatebenefratelli di Brescia: nuovo studio sugli effetti del limone sul declino cognitivo soggettivo

15 Aprile 2021
lemon

Il Dipartimento di Farmacia in collaborazione con l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia ha dato inizio allo studio “Effetto clinico e biologico di fitochimici derivati dal limone nel declino cognitivo soggettivo: uno studio pilota randomizzato controllato”, finanziato dalla Fondazione Wilhelm Doerenkamp, per valutare l’effetto di un fitocomplesso ricavato dalla buccia del limone e standardizzato nel contenuto di auraptene e naringenina sulla funzione cognitiva e sui biomarcatori in anziani con declino cognitivo soggettivo. Si tratta del primo clinical trial sull’uomo a livello mondiale dedicato allo studio più approfondito delle proprietà benefiche dell’auraptene come parte di un preparato di origine vegetale. Per 9 mesi 40 persone con declino cognitivo assumeranno il fitocomplesso (accanto al gruppo placebo composto dal altrettanti soggetti), che verrà prodotto da limoni da coltivazione biologica presso il Laboratorio di Chimica delle Sostanze Naturali del Dipartimento di Farmacia dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti diretto dai Proff. Francesco Epifano e Salvatore Genovese e dalla Dr.ssa Serena Fiorito con la preziosa collaborazione del Dr. Lorenzo Marchetti e della Dr.ssa Lucia Palumbo. Le prove sull’uomo saranno condotte dal gruppo di ricerca coordinato dalla Dr.ssa Samantha Galluzzi del Laboratorio di Neuroimmagine ed Epidemiologia dell’Alzheimer dell’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia. L'auraptene è una sostanza organica appartenente al gruppo delle cumarine ossiprenilate e che ormai da due decenni caratterizza a pieno l’attività del gruppo di ricerca del Dipartimento di Farmacia del nostro Ateneo mentre la naringenina è flavanone. Auraptene e naringenina hanno di recente suscitato un notevole interesse nella comunità scientifica. Alcuni studi animali su topi con diversi tipi di danno cerebrale, tra cui quello tipico della malattia di Alzheimer, hanno dimostrato che auraptene e naringenina hanno un effetto neuroprotettivo, antinfiammatorio e antiossidante e migliorano la memoria e l’apprendimento. Inoltre, in uno studio clinico sulla molecola come tale, l’auraptene è stato somministrato ad un gruppo di anziani sani dimostrando un potenziamento della funzione di memoria immediata rispetto al placebo. Questi dati supportano lo studio che i due gruppi di ricerca si accingono a intraprendere sul potenziamento cognitivo nell’anziano e dei meccanismi biologici che sottostanno tale effetto. I meccanismi biologici si possono studiare attraverso la misurazione, nel sangue, di ormoni, fattori di crescita neuronali e proteine coinvolti nei processi ormonali, immunitari e riparativi cerebrali (biomarcatori).