La comprensione del presente e la progettazione del futuro, come anche ogni operatività sociale e professionale, ha come sua premessa irrinunciabile la considerazione essenziale della dimensione storica. Questo vale per la pedagogia a più forte ragione, specialmente se si ha riguardo per i suoi sviluppi professionali nel senso della formazione iniziale dell'educatore professionale socio-pedagogico, e della premessa alla formazione iniziale del pedagogista. Nella cultura pedagogica deve avere un ruolo essenziale la considerazione di quelle scienze dell'educazione che volta a volta sono maggiormente fertili per l'elaborazione e l'applicativi ta, in una sana ottica di pedagogia considerata come scienza in senso stretto, scienza umana e sociale, cui corrispondono professioni intellettuali intermedie e superiori d'aiuto.
I problemi interculturali odierni, generalmente parlando e con riguardo alla dimensione specificamente pedagogica, hanno le loro radici nell'evoluzione del concetto stesso di educazione dopo la fine dell'Evo storiograficamente detto "moderno" in senso proprio e stretto, grosso modo i tre secoli dal 1500 al 1700; e nel sorgere e nell'affermarsi del razzismo e del nazionalismo, con dinamiche violente e umanamente oppressive sia all'interno dei paesi europei e occidentali, sia tra questi e le ampie e diversificate colonie con le popolazioni autoctone.
Il corso avrà il centro della sua elaborazione storica proprio negli ultimi 2-3 secoli, sia come considerazione del modo di evolversi dell'educazione anche con riguardo alla creazione di dimensioni prima inesistenti ma fate credere millenarie o sempre esistite, come quella del nazionalismo, quella del razzismo, e tutte quelle dello spirito borghese che si è reso egemone dopo la caduta del sistema "moderno" cioè caratterizzato dalle monarchie assolute alleate con i borghesi con progressiva esautorazione dei nobili. Come sarà essenziale considerare la transizione epocale occorsa in pochi decenni dalla fine del settecento ai primi dell'800, con tutte le fluttuazioni del caso, sarà anche e ancor più importante considerare la transizione successiva, iniziata più di mezzo secolo fa e dalla quale non sembra che siamo ancora riusciti ad uscire, dandoci un nuovo "sistema" in sostituzione di quello abbattuto senza grosse difficoltà a partire dagli anni 50 e 60 del secolo scorso.
Un particolare problema da considerarsi e contestualizzatasi, nonché da riferirsi ai contributi per una pedagogia costruttivamente aperta ai contributi delle scienze dell'educazione, è costituito dalla violenza e dagli atteggiamenti di distruttività umani, dalla cosiddetta "necrofilia", la cui trattazione arricchisce il complesso del programma fornendo agli studenti futuri professionisti di area pedagogica nel sociale il necessario contributo culturale e di esercizio, in una sana integrazione con il complesso delle altre discipline dei corsi di studio della stessa area.