Ingegneria delle costruzioni
La prova finale consiste in un esame pubblico, in cui il candidato espone e discute un elaborato compilativo, impostato su una sintesi critica del proprio percorso formativo e sulla individuazione di eventuali elementi caratterizzanti, sulla base di un port-folio che documenti quanto prodotto nel corso degli studi.
La compilazione dell'elaborato per la prova finale è assistita da un relatore; può essere integrata con le attività a scelta dello studente, nonché con il tirocinio, per mettere l'allievo in contatto diretto con la prassi del lavoro e della professione.
Per la formazione all'estero il CdS fa riferimento al coordinamento di settore del Dipartimento di Ingegneria e Geologia che avviene attraverso il responsabile incaricato dal Consiglio del Dipartimento, prof. Gianfranco De Matteis, e gli Uffici centrali di Ateneo.
Gli accordi bilaterali del progetto Erasmus +, afferenti al Dipartimento, sono stati formalmente approvati nel corso del Consiglio di Dipartimento, tenutosi in data 17/12/2013, ad eccezione dell'accordo con l'Università di Patrasso, approvato in data 12/3/2014
Tutti gli accordi, rientrando all'interno del nuovo programma denominato Erasmus+ hanno valenza pluriennale, e cioè dall'anno accademico 2014/15 al 2020/21, tranne quello relativo alla BogaziciUniversityDepartment of Civil Engineering che ha validità dall'anno accademico 2014/15 all'anno accademico 2017/2018.
Il numero medio di iscritti al CdS in classe L23 è attestato a circa 250 unità di studenti immatricolati, con una frequenza costante di circa l'80% degli iscritti.
Il campione studentesco, disponibile in Ateneo e preso in considerazione per estrapolare una attendibile opinione studentesca restituisce un quadro di valutazione di carattere generale ed orientativo in quanto al campione ha aderito un numero limitato di studenti.
Si ritiene tuttavia interessante riportare l'opinione studentesca anche se condizionata dalla ridotta consistenza numerica del campione.
L'organizzazione dei dati relativi al rilevamento ufficiale di Ateneo e resi disponibili dal Presidio di Qualità di Ateneo non consente una valutazione comparata: comunque i dati mostrano che il CdS L23 ha una media complessiva pari a 3,16, sensibilmente superiore a quella dell’anno precedente (2,95).
Una analisi di maggiore dettaglio riferita alle aree valutate mostra che il CdS ha valutazioni che mostrano criticità in corrispondenza a tre elementi specifici:
1) sufficienza delle conoscenze preliminari per la comprensione degli argomenti trattati negli insegnamenti,
2) carico dello studio richiesto da ciascun insegnamento in proporzione ai cfu assegnati,
3) disponibilità del materiale didattico.
Il dato relativo all'interesse suscitato dagli argomenti di insegnamento, superiore rispetto agli altri, abbinato all’apprezzamento relativo alla disponibilità complessiva dei docenti, denota una buona conduzione dei corsi.
Si riportano di seguito i suggerimenti rilevati dall’opinione degli studenti:
- 190 studenti ritengono che l'insegnamento presuppone il giusto carico di conoscenze di base, contro 122 studenti che ritengono che l'insegnamento dovrebbe fornire più conoscenze di base,
- 209 studenti ritengono opportuno lasciare invariato il carico didattico, contro 97 studenti che ritengono opportuno alleggerire il carico didattico complessivo,
- rispetto alla possibilità di introdurre o migliorare la sinergia con altri insegnament,i 192 studenti pensano che non sia significativo, 76 studenti lo ritengono impraticabile, 61 studenti ritengono che sia fattibile,
- 120 studenti ritengono che nell'insegnamento oggetto di valutazione sono presenti argomenti già trattati in altri insegnamenti, e al riguardo 115 studenti ritengono opportuno conservare le sovrapposizioni, risultando valide in prospettiva interdisciplinare, mentre 210 studenti ritengono che non vi sono sovrapposizioni con altri insegnamenti,
- sulla qualità del materiale didattico, 190 studenti non la ritengono migliorabile, 139 studenti pensano che sia migliorabile,
- per quanto riguarda il materiale didattico di supporto (fotocopie, dispense, lucidi, slide, vetrini, ecc. ecc.) si ritiene che debba essere fornito per 74 studenti la settimana prima di ogni lezione, per 128 studenti in concomitanza della lezione o ciclo di lezioni,
- relativamente all'utilità di attivare insegnamenti serali o nel fine settimana, per 105 studenti sarebbe utile, 229 studenti lo ritengono inutile.
I dati relativi al rilevamento interno del CdS, ottenuti dal confronto diretto con gli studenti, confermano quanto sopra con giudizi di positività su tutti gli argomenti sottoposti a valutazione ed evidenziano nel dettaglio:
a) un elevato interesse per gli argomenti trattati negli insegnamenti;
b) un carico didattico ritenuto sostanzialmente congruo (sebbene non sempre si riscontri chiarezza nei programmi e modalità di esame);
c) l'utilità della frequenza ai fini dell'apprendimento.
Vengono anche confermate le aree critiche che riguardano la scarsa adeguatezza delle infrastrutture (aule, locali e attrezzature per le attività didattiche e integrative), mentre non altrettanto critiche appaiono le conoscenze preliminari.
Si analizzano i dati reperibili dal sito Alma Laurea e pubblicati sul sito AQ di Ateneo.
Il campione è costituito da 29 laureati che hanno risposto al questionario, su 36 laureati.
I dati raccolti, quindi, costituiscono un riferimento parziale pur se qualitativamente interessante.
Di rilievo risultano i giudizi sull'esperienza universitaria che mostrano una generale soddisfazione sia del corso che dei rapporti con la docenza e tra gli studenti, livelli di soddisfacimento sostanzialmente più alti rispetto alle medie di Ateneo.
Significativa è anche la percentuale degli studenti (circa 69%) che si iscriverebbero di nuovo allo stesso corso di laurea e che ritengono sostenibile il carico affrontato, a conferma delle motivazioni legate ai "fattori sia culturali sia professionalizzanti" a base della scelta del CdS.
Soddisfacenti risultano i dati sulla condizione di studio, mentre giudizi meno positivi sono espressi sulle aule, biblioteche e postazioni informatiche.
Non trascurabile appare poi la percentuale di laureati (94%) che intendono proseguire gli studi (laurea magistrale).
Il numero degli iscritti al primo anno di corso ha avuto un andamento in progressiva crescita fino all'a.a. 2011/12 per poi diminuire progressivamente: nell'a.a. 2013/14 il numero di iscritti 206 immatricolati al primo anno.
La flessione registrata nell'ultimo a.a. è imputabile, ancora e in larga misura, alla crisi economica generale.
Si conferma che il bacino di utenza abbraccia un'area geografica dimensionalmente non piccola che si estende dall'Abruzzo al centro-nord della Puglia con prevalenza foggiana e al Molise, con alcune significative provenienze da Marche, Lazio, Campania.
Il corpo studenti è costituito da soggetti con formazione scolastica incentrata in maniera preponderante su Istituti tecnici (65%) e Licei Scientifici (30%) per la popolazione maschile, mentre su percentuali invertite per la popolazione femminile.
Il rapporto maschi/femmine risulta mediamente pari a 55-60% (m) contro il 45-40% (f).
Gli studenti iscritti al primo anno si collocano nelle fascia di età tra i 17-20 anni, prevalentemente, e, a seguire, tra i 20-25 anni. Oltre alla quota consistente di studenti in linea con l'età scolastica, si osserva una percentuale trascurabile, di studenti in età avanzata.
I dati statistici aggiornati sono in linea con quelli rilevati negli anni passati.
Relativamente alla carriera degli studenti, dai dati analizzati si evidenzia ancora che il numero annuo di crediti maturato dagli studenti (cfu_studente/anno) risulta mediamente pari a circa il 30% nei tre anni di corso per concludersi con un 10% nel fuori corso.
Appare evidente che già dal primo anno si accumula un certo ritardo rispetto alla regolare progressione degli studi, soprattutto nelle discipline scientifiche.
Sempre per lo stesso periodo di riferimento la votazione media, riferita a tutti gli esami sostenuti, si colloca intorno al 26.
Si conferma il gradimento nel mercato del lavoro dell'offerta didattica, nonché del livello di professionalità conseguibile, confermato dalla stabilità del numero degli iscritti.
I dati analizzati mettono in evidenza che la preparazione degli studenti in entrata non è sufficientemente adeguata per alcune discipline, mentre, complessivamente, è in linea con lo standard formativo del CdS.
Si analizzano i dati reperibili dal sito Alma Laurea e pubblicati sul sito AQ di Ateneo.
La condizione occupazionale analizzata attraverso i dati disponibili riguarda un campione di indagine relativo a 22 intervistati su 25 laureati nell’anno di indagine 20013.
Il tasso di occupazione a un ano dalla laurea risulta del 29% contro il 24% di Ateneo, che, insieme alla percentuale di iscritti a una laurea magistrale, pari al 94%, evidenzia l’efficacia esterna del CdS.
Gli occupati che, nel lavoro, utilizzano in misura elevata le competenze acquisite con la laurea sono pari al 75% contro una media di Ateneo pari al 47%.
Il grado di soddisfazione per il lavoro svolto, in una scala da 1 a 10, si attesta a 7, dato non in linea (ma proprio per questo più significativo) con i dati sul guadagno mensile netto pari a 425 euro, contro gli 800 euro di Ateneo.
prof. CLAUDIO VALENTE
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DE MATTEIS Gianfranco
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GIRASANTE Francesco
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D'ASDIA Piero
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BUCCIARELLI Piergiacomo
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DE LEONARDIS Anna Maria
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DE MATTEIS Gianfranco