Il Dipartimento di Ingegneria e Geologia coinvolto negli studi di approfondimento sulle aree dissestate che insistono del cratere sismico

26 Marzo 2021

L’ Università “G. D'Annunzio” Chieti-Pescara, unitamente alle Università di Perugia, Urbino “Carlo Bo”, Camerino e “La Sapienza” di Roma, è stata coinvolta dal Commissario Sisma 2016, On. Giovanni Legnini e l'Autorità di bacino dell'Appennino centrale negli studi di approfondimento sulle aree dissestate che insistono su alcuni spazi urbani dei 138 comuni del cratere sismico.
Il Dipartimento di Ingegneria e Geologia di questo Ateneo diretto dal Prof. Marcello Vasta, sotto la Responsabilità scientifica del Prof. Enrico Miccadei, parteciperà agli studi di approfondimento relativi a 295 aree dissestate, già individuate e vincolate, attraverso rilievi e sopralluoghi utilizzando dove possibile le più moderne tecnologie oggi disponibili.
L’ Accordo persegue la finalità, propedeutica all’avvio delle attività di ricostruzione nei comuni colpiti dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016, di pervenire alla elaborazione congiunta di un quadro conoscitivo aggiornato per la revisione dei Piani per l’Assetto Idrogeologico (PAI) sul territorio delle aree interessate, necessario in quanto le quattro regioni colpite dal sisma (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria) sono caratterizzate da migliaia di fenomeni gravitativi (frane), alcuni dei quali con pericolosità elevata (P3) o molto elevata (P4).
In campo verrà utilizzata, per tutto il progetto, una task force formata da oltre 100 persone tra docenti, tecnici e professionisti. L'intervento, finanziato con 3 milioni di euro da parte del Commissario, utilizzerà la piattaforma tecnologica satellitare WebGIS predisposta dall'Autorità di Bacino e già attiva nell'ambito del progetto ReSTART.
Questo accordo di ricerca è di vitale importanza scientifica, non solo per l’urgente fase di ricostruzione, ma soprattutto per un nuovo concetto di prevenzione che mette gli studi scientifici come base per la successiva fase di progettazione e di ricostruzione. Si tratta di riconoscimento nazionale importante per l’Ateneo e per il Dipartimento Ingeo che da anni fanno ricerca e pubblicano nell'ambito delle pericolosità geomorfologiche nazionali ed internazionali. L’accordo ha durata biennale e prevede l’erogazione al Dipartimento di un finanziamento, destinato alla copertura delle spese legate al progetto, pari al massimo 445.000,00 euro.