Convegno annuale della Sezione abruzzese SIN-DEM e AIP, al Centro di Scienze dell’Invecchiamento.

26 Novembre 2014

Nell’ambito delle attività del Convegno, verrà presentato il libro di Vincenzo Di Mattia “Quando amore non mi riconoscerai”, storia tenera e crudele sul rapporto tra una donna malata di Alzheimer e i suoi familiari.

Si rinnova l’appuntamento annuale con le sezioni abruzzesi della Società italiana Neurologia delle Demenze e con l’Associazione Italiana Psicogeriatria, coordinate dal Prof. Marco Onofrj, responsabile dell’Unità Operativa  Disordini del movimento e Neurologia comportamentale del Ce.S.I. e direttore della Clinica neurologica dell’ospedale Clinicizzato di Chieti.  Il convegno, tenutosi martedì 14 novembre nella sala della Fondazione Università G. d’Annunzio, è stato l’occasione per fare il punto sullo stato della ricerca dedicata alle demenze, per la presentazione di nuovi farmaci messi a punto nei laboratori del Centro di eccellenza di Ateneo e per ridefinire identità più solide delle citate sezioni abruzzesi che coordinano le attività dell’assistenza sanitaria in Abruzzo. Sono stati discussi i dati della prima indagine epidemiologica in Abruzzo, realizzata da tutte le UVA (unità di valutazione della malattia di Alzheimer) della regione,  nel 2013, che fotografano una vera emergenza sanitaria con circa 2000 nuovi casi per anno, identificati a seconda del tipo di patologia : il 50% delle demenze sono dovute all’Alzheimer, il 25 alle demenze a corpi di Lewy,il 20 a quelle vascolari e il 5% a quelle fronto/temporali.  Questa diversificazione delle patologie e l’esigenza di legittimarle nella loro specificità, spiega la proposta della SIN-DEM avanzata nel corso del Convegno, di rinominare le UVA in Centri Declino Cognitivo (CDC). 

Punto centrale del Convegno, inoltre,  è proporre soluzioni per le problematiche del caregiver burden, ovvero il carico psicologico e fisico della persona che presta assistenza al malato. 

Proprio di questo racconta il libro di Vincenzo Di Mattia, edito da Piemme, dal titolo “Quando amore non mi riconoscerai”, nel quale l’autore narra il percorso arduo affrontato insieme alla figlia, nel prendersi cura della moglie Silvana,ammalatasi di Alzheimer dopo una lunga carriera di docente universitaria. Dalle pagine del libro traspare - con notevole capacità di autoanalisi priva da ipocrisia -  tutta la sofferenza vissuta quotidianamente dai familiari, di fronte alla malattia della donna resa irriconoscibile agli occhi  dei suoi cari.  Il libro è stato presentato nel corso del Convegno,e proposto come una lettura importante per quanti si trovano a dover provvedere l'assistenza necessaria ai familiari affetti da queste patologie. L'occasione di una presentazione nell'Università di Chieti  è stata favorita dai legami che gli autori del libro hanno avuto con la nostra regione e questa Università,in cui ha insegnato a lungo il padre (Aldo Spirito) di Silvana.