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Il CdS Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute mira a fornire adeguata formazione e conoscenza specialistica nei diversi ambiti della psicologia clinica e dinamica, dai fattori di rischio e dei meccanismi patogenetici del disagio psicologico e delle malattie mentali e psicosomatiche, allo sviluppo di modelli di prevenzione, diagnosi, consulenza, trattamento psicologico, fino alla valutazione degli interventi. Tale percorso costituisce la base per accedere ad una formazione specialistica di terzo livello presso scuole di specializzazione pubbliche e private riconosciute dal Ministero dell’Università, abilitanti all'esercizio della psicoterapia; dottorato di ricerca; master; corsi di perfezionamento. È attivato il Tirocinio Pratico Valutativo (TPV) tramite attività pratiche laboratoriali e supervisionate, finalizzate all’acquisizione di competenze per l’esercizio dell’attività professionale.
Per essere ammesso al Corso di Laurea Magistrale, lo studente deve: 1) essere in possesso di una Laurea in una delle seguenti classi: L-24 (ex D.M. 270/2004); L-34 (ex D.M. 509/1999); 2) oppure di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo secondo la normativa vigente; 3) aver acquisito almeno 95 CFU nei seguenti settori scientifico-disciplinari: almeno 18 CFU nei settori M-PSI/01, M-PSI/02, M-PSI/03; almeno 6 CFU nel settore M-PSI/04; almeno 9 CFU nei settori M-PSI/05, M-PSI/06; almeno 12 CFU nei settori M-PSI/07 E M-PSI/08; 4) aver acquisito una conoscenza e competenza nella lingua inglese almeno di livello B1.
Ai sensi dell'art. 2, comma 6 e 7, del DM 654/2022, ai fini dell'iscrizione al corso di laurea magistrale, coloro che hanno conseguito la laurea in Scienze e tecniche psicologiche - classe L-24 in base all'ordinamento previgente e che non hanno svolto le attività formative professionalizzanti corrispondenti a 10 CFU di TPV possono chiedere il riconoscimento di attività svolte e certificate durante il corso di laurea triennale secondo le modalità definite nel Regolamento Didattico. In mancanza, totale o parziale, del riconoscimento dei CFU, i laureati triennali debbono acquisire i CFU di tirocinio mancanti in aggiunta ai 120 CFU della laurea magistrale.
Indipendentemente dai requisiti curriculari, per tutti gli studenti ai fini dell'ammissione sono previste verifiche dell'adeguatezza della personale preparazione e della competenza nella lingua inglese, con modalità definite nel Regolamento Didattico.
Il corso è ad accesso programmato su base locale. La numerosità degli iscritti in ingresso sarà annualmente definita su proposta del Consiglio del Corso di Laurea Magistrale tenuto conto delle risorse formative disponibili. Nel caso le domande eccedano il numero programmato, sarà effettuata una selezione per titoli e verrà stilata una graduatoria in funzione di specifici criteri indicati nel Bando di ammissione. Per l'ammissione al CdS, inoltre, i candidati devono essere in possesso di specifici requisiti curriculari e di adeguata preparazione e collocarsi in posizione utile nella graduatoria di merito. I requisiti curriculari richiesti per l'accesso sono i seguenti: a. il possesso di una Laurea o titolo equipollente (italiano o estero) che documenti un curricolo di studi costituito da non meno di 95 CFU, distribuiti nell'ambito dei settori psicologici (con i seguenti criteri minimi: almeno 18 CFU nei settori M-PSI/01, 02, 03; almeno 6 CFU nel settore M-PSI/04; almeno 9 CFU nei settori M-PSI/05, 06; almeno 12 CFU nei settori M-PSI/07, 08). b. conoscenza della lingua inglese di livello adeguato: superamento di un esame di lingua inglese di livello universitario equiparabile al livello B1 o certificazione B1 rilasciata da ente certificatore accreditato dal MUR da non più di tre anni. Ai sensi dell'art. 2, comma 6 e 7, del DM 654/2022, ai fini dell'iscrizione al corso di laurea magistrale, coloro che hanno conseguito la laurea in Scienze e tecniche psicologiche - classe L-24 in base all'ordinamento previgente e che non hanno svolto le attività formative professionalizzanti corrispondenti a 10 CFU di TPV possono chiedere il riconoscimento di attività svolte e certificate durante il corso di laurea triennale secondo le modalità definite nel Regolamento Didattico. In mancanza, totale o parziale, del riconoscimento dei CFU, i laureati triennali debbono acquisire i CFU di tirocinio mancanti in aggiunta ai 120 CFU della laurea magistrale. La verifica della personale preparazione è obbligatoria e possono accedervi solo gli studenti in possesso dei requisiti curriculari. L'adeguatezza della personale preparazione viene verificata attraverso l'analisi del curriculum studiorum mediante la media ponderata di tutti gli esami previsti nel piano di studio dello studente e degli esami sostenuti nei Settori Scientifico Disciplinari M-PSI/07 e/o M-PSI/08.
Il Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e della Salute mira a fornire una conoscenza specialistica dei contenuti teorici e metodologici dell'intervento e della ricerca nell'ambito psicologico-clinico e dinamico con l'intento di formare figure professionali che opereranno nelle diverse aree della salute psicologica. Il percorso formativo intende fornire sia conoscenze sia competenze avanzate; per quanto concerne le conoscenze si intende favorire lo sviluppo di: - conoscenze avanzate dei modelli teorici di base e delle metodologie delle scienze cliniche del comportamento umano finalizzate all'esplorazione, alla spiegazione, all'interpretazione e alla riorganizzazione dei processi mentali disfunzionali, individuali e interpersonali (con particolare attenzione ai fenomeni psicopatologico-clinici di maggior rilievo) e dei loro correlati comportamentali e psicobiologici; -conoscenze di base della storia della psicologia clinica, della psicopatologia e della psicoterapia; -conoscenze delle forme di disagio nelle diverse fasi del ciclo di vita, nonché delle reazioni di adattamento (coping in situazione di crisi psicologica); -conoscenze delle principali pratiche psicologiche inerenti l'ambito della psicologia clinica, con particolare riferimento alla consulenza, alla diagnosi, alla terapia e al trattamento dell'organizzazione psicologica, individuale e di gruppo, nei suoi aspetti problematici nonché delle sue risultanze interpersonali (familiari e di gruppo), sociali e psicosomatiche; -conoscenze delle principali pratiche psicologiche inerenti la psicologia forense, con particolare riferimento alla consulenza tecnica e alla perizia in ambito civile e penale; -conoscenze di base relative alle complicanze comportamentali e psicologiche di malattie internistiche e metaboliche e delle patologie d'organo nell'intero ciclo di vita (con particolare riferimento al loro impatto psicologico sulla famiglia e sui contesti sociali); -conoscenze relative ai modelli teorici e alle metodologie di ricerca nell'ambito delle neuroscienze, con particolare riferimento ai meccanismi molecolari e funzionali del decadimento cognitivo fisiologico (invecchiamento) e patologico (demenza), così come alle malattie neurodegenerative; -conoscenze di base relative ai principi di neuropsicofarmacologia; -conoscenze relative ai fondamenti genetici e biologici, necessari per l'acquisizione di strumenti specifici dell'aiuto psicologico nelle patologie con prevalenza di tali componenti (genetiche, costituzionali e temperamentali); -conoscenze dei diversi modelli del rapporto psicologo/utente-cliente-paziente e dei problemi relativi all'alleanza nelle sue differenti forme (di lavoro, diagnostica e più specificatamente terapeutica); -conoscenza dei processi di comunicazione verbale e non verbale; -conoscenza della dimensione etica e delle problematiche deontologiche, condivise e sostenute dalla comunità professionale; -conoscenze delle principali metodologie di ricerca nell'ambito della valutazione, del trattamento e della cura di stati mentali e di sistemi disfunzionali e patologici. Le competenze avanzate da acquisire risultano invece essere: -saper riconoscere e regolare i processi cognitivi ed emozionali associati alle diverse forme di disagio nell'interazione con: utenti-clienti-pazienti; -saper rilevare, utilizzando strumenti adeguati, le alterazioni delle caratteristiche di personalità, del funzionamento dei processi cognitivi, delle attitudini emotivo affettive e delle relazioni interpersonali; -sviluppare un'appropriata consapevolezza circa le implicazioni emotive e motivazionali che sottendono la scelta della professione psicologica, sapendole valorizzare nelle relazione clinica; -saper comunicare adeguatamente con utenti-clienti-pazienti, nelle diverse fasi degli interventi, con riferimento alle dimensioni istituzionali, socioculturali e di genere; -saper valutare ed identificare le diverse forme di trattamento preventivo, terapeutico e riabilitativo; -sviluppare competenze inerenti a interventi educativi, preventivi, riabilitativi e terapeutici nella relazione di aiuto, nelle diverse forme di disagio e disabilità dell'intero ciclo di vita. Questi obiettivi formativi saranno realizzati attraverso attività formative caratterizzanti, relative all'ambito della Psicologia Clinica e Dinamica, della Psicologia Generale e Fisiologica, della Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, e affini ed integrative finalizzate a completare il profilo professionale in uscita attraverso l'approfondimento di tematiche avanzate anche in coerenza con le esigenze espresse dal mercato del lavoro. Il percorso formativo, strutturato in due anni, prevede le seguenti tipologie di attività formative: lezioni frontali in aula, tirocinio pratico valutativo (TPV), studio individuale o in piccoli gruppi, seminari di approfondimento tenuti da professionisti che lavorano nei servizi, soggiorni di studio presso altre università europee (nell'ambito del programma Erasmus) o extraeuropee (nell'ambito di accordi bilaterali fra l'Università d'Annunzio e i partner stranieri) volte a favorire lo sviluppo di solide competenze per lo svolgimento della professione. Nell'ambito delle attività formative professionalizzanti, 20 crediti formativi universitari (CFU) sono acquisiti con lo svolgimento del TPV, interno al corso di studio. Il TPV si sostanzia in attività pratiche contestualizzate e supervisionate, che prevedono l'osservazione diretta e l'esecuzione di attività finalizzate ad un apprendimento situato e allo sviluppo delle competenze e delle abilità procedurali e relazionali fondamentali per l'esercizio dell'attività professionale. Tali competenze fanno riferimento agli atti tipici e riservati, caratterizzanti la professione di psicologo anche ai sensi dell'articolo 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, e comprendono l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione, di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità nonché le attività di sperimentazione, ricerca e didattica. Le attività di TPV del corso di studio riguardano la specifica area specialistica di psicologia clinica e della salute. In particolare, il TPV è finalizzato allo sviluppo di competenze psicodiagnostiche, elaborazione di report diagnostici e di restituzione all'utenza, pratiche del colloquio clinico e dell'osservazione, attuazione di interventi di riabilitazione, promozione della salute e prevenzione dei comportamenti a rischio, realizzazione di progetti di intervento psicologico, valutazione dei processi e degli esiti degli interventi, relazione con l'utenza e con i colleghi. Il TPV è superato mediante il conseguimento di un giudizio conclusivo d'idoneità. Nell'ambito del percorso è previsto anche il potenziamento delle competenze di lingua inglese (livello B2) con particolare riferimento al lessico specifico delle discipline psicologiche, tramite un insegnamento specifico e la lettura guidata di articoli internazionali. Infine, la preparazione della tesi, di natura empirica o di analisi critica di modelli teorici, costituisce l'occasione per mostrare il livello di apprendimento conseguito su una tematica specifica.
Il raccordo e dialogo con la Divisione Orientamento centrale di Ateneo si concretizza con incontri periodici, attraverso la figura del responsabile di orientamento, al fine di monitorare i tassi di drop-out universitario e poter intervenire tempestivamente per il contenimento e la prevenzione dello stesso.
Il servizio di orientamento è responsabile della redazione, sia cartacea sia online, della guida dello studente, utilissimo strumento di informazione e primo momento di auto-orientamento, nonché di supporto agli studenti in transizione dal percorso triennale a quello magistrale.
Per quanto riguarda l'orientamento in itinere, gli studenti hanno la possibilità di accesso ad un servizio di tutorato, caratterizzato dal supporto sia disciplinare sia di metodo, per affrontare i singoli esami di profitto e la stesura della tesi di laurea, con la finalità di contenere il drop-out specifico dei laureandi; quest'ultimo servizio è svolto da tutti i docenti del CdS (tutor disciplinare), tipicamente durante le ore di ricevimento, ed è rivolto ad assistere gli studenti nella risoluzione dei loro problemi (es. suggerire un corretto metodo di studio).
Sono previsti, inoltre, docenti di riferimento (tutor di orientamento) ai quali gli studenti possono rivolgersi in caso di necessità per richiedere un servizio di tutorato individualizzato e per concordare le corrispondenti modalità di svolgimento:
Docenti tutor di orientamento Alessandra BABORE Chiara CONTI Lilybeth FONTANESI
La valutazione dell'efficacia del servizio offerto per l'orientamento in itinere avviene tramite la consultazione periodica con i rappresentanti degli studenti del CdS incaricati di raccogliere opinioni, criticità e suggerimenti.
Presso il Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio vi sono numerosi rapporti di collaborazione con Atenei e Laboratori di ricerca stranieri. Tali collaborazioni promuovono e sostengono la mobilità degli studenti per periodi di stage in ambito Erasmus Placement.
Gli studenti sono continuamente sollecitati ad aderire alle diverse iniziative poste in essere dal CdS e dall'Ateneo a sostegno dell'affinamento della conoscenza della lingua inglese, indispensabile strumento per facilitare l'accesso a periodi di stage e tirocinio all'estero.
Il servizio consiste nel dare supporto agli studenti nella ricerca di stage e tirocini presso enti pubblici e/o privati, presso i quali gli studenti possono svolgere un'attività che può costituire, eventualmente, argomento per la realizzazione della prova finale. Al fine di rendere più efficace questa azione, gli studenti sono invitati ad accedere all'apposito spazio web sul portale dell'orientamento (<a href="https://orientamento.unich.it/aziende).">https://orientamento.unich.it/aziende).</a> Inoltre, tutti gli studenti del CdS acquisire 20 crediti formativi universitari (CFU) con lo svolgimento del TPV, di cui 4 interni al CdS e 16 presso un ente esterno convenzionato con l'Ateneo. A tal proposito, esiste una Commissione paritetica alla quale partecipa un docente del CdS e componenti dell'Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo che monitora costantemente l'andamento dell'attività di TPV anche tramite l'analisi dei questionari previsti a completamento dell'attività di tirocinio da parte sia del tutor dell'ente sia del tirocinante. Il lavoro di questa commissione garantisce la realizzazione di tirocini professionalizzanti attuando anche azioni correttive o rimodulazioni o interruzioni di convenzioni laddove non sia garantita una formazione adeguata per il tirocinante.
Sono ammessi alla discussione della prova finale gli studenti che conseguono un giudizio di idoneità del Tirocinio Pratico-Valutativo (TPV) e che superano la Prova Pratica-Valutativa (PPV) che precede la discussione della tesi di laurea, come previsto dalle nuove norme del DI n. 654/2022 che riguardano l'abilitazione alla professione dello psicologo. La prova finale consiste nella realizzazione di un elaborato originale preparato dallo studente con la supervisione di un relatore e un correlatore. L'elaborato consiste in un lavoro scritto inerente una tematica connessa alla psicologia clinica e del benessere e alle discipline affini che deve essere chiaramente definita e argomentata in maniera rigorosa ed originale, con contributi di tipo empirico, bibliografico o logico-teorico. La prova finale consiste, dunque, in un'esperienza di apprendimento su un tema specifico all'interno del quale lo studente ricerca informazioni, formula ipotesi e argomenta e sostiene le proprie conclusioni. Attraverso la prova finale sarà possibile valutare il raggiungimento dei risultati attesi in termini di conoscenze, abilità applicative, abilità comunicative, autonomia di giudizio e capacità di apprendimento autonomo. Il regolamento del corso di studio stabilisce le modalità per il sostenimento della prova e per la determinazione del punteggio finale.
La prova finale consiste nella realizzazione di un elaborato originale preparato dallo studente con la supervisione di un relatore e valutato da un correlatore. Sono ammessi alla discussione della prova finale gli studenti che conseguono un giudizio di idoneità del Tirocinio Pratico-Valutativo (TPV) e che superano la Prova Pratica-Valutativa (PPV) che precede la discussione della tesi di laurea. L'esame di laurea sarà, come per obbligo legale, pubblico e si svolgerà secondo un programma prestabilito, prevedendo per ciascun candidato un esame della durata media di 15 minuti di cui una prima parte dedicata all'esposizione della tesi ed una seconda per la discussione. I candidati sono invitati ed incoraggiati ad avvalersi di sussidi audiovisivi per le presentazioni. La Commissione, la cui composizione è stabilita dal Regolamento didattico di Ateneo, valuta ciascun candidato tenendo conto dell'andamento complessivo della carriera, del contenuto della tesi e dello svolgimento della prova finale; la valutazione è espressa in cento decimi. Il punteggio assegnato complessivamente alla tesi e alla sua esposizione va da un minimo di 0 a un massimo di 6 punti, secondo la seguente scala: - 0-1: sufficiente - 2-3: discreto - 4-5: buono - 6: eccellente La Commissione può decidere di assegnare eccezionalmente un punto supplementare ai 6 punti massimi se: a) il/la laureando/a ha un voto di partenza di 103; b) il valore della tesi e l'esposizione sono stati particolarmente apprezzabili e brillanti; c) il relatore si assume la responsabilità di attestare la qualità dell'impegno del laureando/laureanda nel lavoro preparatorio di tesi; d) concorda all'unanimità sull'assegnazione del punto aggiuntivo.
I criteri per la valutazione del punteggio da attribuire alla tesi di laurea comprendono: 1. organizzazione ordinata e coerente dei temi trattati nell'elaborato; 2. padronanza di linguaggio specialistico e di lessico specifico della disciplina oggetto della tesi; 3. originalità dell'argomento di tesi; 4. livello di approfondimento del tema trattato; 5. accuratezza della ricerca bibliografica; 6. rilievo assegnato alla letteratura più recente sull'argomento oggetto della tesi; 7. completezza della trattazione dell'argomento oggetto della tesi; 8. capacità espositiva e di presentazione dell'elaborato.
La prova si intende superata con una votazione minima di 66/110. La Commissione, in caso di votazione massima (110/110), può concedere la lode su decisione unanime.